Yogurt e fegato: il consumo abituale protegge dall’accumulo di grasso
Il consumo quotidiano di yogurt contribuisce a ridurre l’accumulo di grasso nel fegato. Ecco perché è importante nella prevenzione della NAFLD.
Quando si parla di malattie del fegato, il pensiero va all’abuso di alcol. Esistono però patologie epatiche non collegate all’alcol, riconducibili alla definizione di steatosi epatica non alcolica (NAFLD).
Questa condizione è caratterizzata dall’accumulo di grasso nel fegato e dal conseguente rischio di sviluppare patologie cardiovascolari e tumore al fegato. Una sindrome pericolosa, che rimane inizialmente asintomatica per poi manifestarsi quando raggiunge uno stato avanzato. Colpisce circa il 25% degli italiani, con dati in crescita, secondo gli esperti, anche per i prossimi anni.
Studi recenti hanno portato alla luce un modo semplice e buono per prevenire l’insorgere di NAFLD: consumare regolarmente yogurt riduce l’accumulo di grasso nel fegato.
Questi risultati sono stato pubblicati sul prestigioso “European Journal of Clinical Nutrition” e hanno un notevole valore dal punto di vista scientifico in quanto frutto di una ricerca trasversale. È stato preso in considerazione il consumo di yogurt da parte di oltre 24.000 individui, uomini e donne, incrociando i dati con fattori relativi allo stile di vita, ai valori metabolici e ai parametri antropometrici.
La relazione tra consumo di yogurt e l’insorgere di NAFLD appare essere inversamente proporzionale: ad una maggiore e abituale presenza di yogurt nella dieta quotidiana corrisponde una minor insorgenza di steatosi epatica non alcolica. Un dato interessante è costituito dal fatto che questa proporzione rimane invariata indipendentemente dal tipo di latte utilizzato per la produzione dello yogurt, intero o parzialmente scremato.
Perché lo yogurt previene l’accumulo di grasso?
I ricercatori hanno individuato le cause degli effetti benefici dello yogurt sulla tendenza all’accumulo di grasso nel fegato, nella presenza di calcio e batteri lattici probiotici. Il calcio agisce stimolando l’ossidazione del grasso. L’ipotesi è dunque che il calcio, in associazione con la vitamina D, sia direttamente coinvolto nell’azione preventiva nei confronti della NAFLD. I batteri lattici probiotici, invece, intervengono mettendo in atto un effetto antinfiammatorio, antiossidante e immunomodulante.
Una ricerca innovativa, che ha portato a risultanti importantissimi per la prevenzione delle patologie caratterizzate dall’accumulo di grasso nel fegato in assenza di abuso di alcol e che conferma il ruolo fondamentale e benefico dei latticini nella salute dell’organismo.