Vive la différence!
Le osservazioni scientifiche mostrano che una persona magra e in forma possiede generalmente una microflora intestinale molto più ricca e varia di quella presente nei soggetti sovrappeso.
Il progetto LifeLine della University of Groningen ha provato a stabilire correlazioni tra composizione del microbioma e stili di vita, identificando 60 fattori alimentari che influenzano la diversità del microbioma. Tra le abitudini alimentari che sembrano favorire positivamente il microbioma ci sono caffè, tè, yogurt e vino rosso, mentre un’alimentazione tipicamente occidentale e ricca in calorie porta, invece, a una flora batterica meno eterogenea.
» Tra gli alimenti più destabilizzanti sul microbioma perché alimentano i batteri nocivi ci sono la carne, le farine raffinate, lo zucchero, i grassi di scarsa qualità, gli additivi e i conservanti.
» Tra i cibi promossi, invece, ci sono legumi, cereali integrali, frutta, verdura (in particolare asparagi, carote, aglio, topinambur, porri, cipolle, ravanelli e pomodori), probiotici (come yogurt e gli altri latti fermentati), formaggi fermentati (come il gorgonzola), crauti e verdure fermentate, kefir, miso, tempeh, aceto di sidro di mele e tè kombucha (bevanda fermentata a base di tè e di una coltura di batteri e lieviti).
Autore:
SAMANTHA BIALE, nutrizionista-diet coach e giornalista
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I superpoteri dei cibi fermentati
Yogurt, crauti, latte fermentato, birra, tempeh e Gorgonzola hanno in comune una caratteristica che li rende speciali per la salute: i fermenti lattici.