Latte e derivati, l’aiuto alimentare contro gli inquinanti ambientali
Il consumo di cibi antiossidanti, come latte, yogurt e formaggi, contribuisce a ridurre i danni associati all’esposizione prolungata a inquinanti ambientali.
Un ampio studio scientifico americano conferma la relazione tra inquinamento, stress ossidativo e infiammazione: un trinomio che favorisce l’insorgenza di patologie su base cronico-infiammatoria di natura prevalentemente cardiovascolare e respiratoria. I dati dello studio evidenziano come il consumo corretto di una dieta mediterranea possa contribuire a ridurre i danni associati all’esposizione prolungata a inquinanti ambientali, compreso il rischio di mortalità. Esiti benefici imputabili soprattutto all’apporto di molecole ad azione antiossidante, tra cui vitamina A, caseina, cisteina e lattoferrina, contenute in latte, yogurt, formaggi, frutta, verdura, cereali integrali, legumi, olio d’oliva, pesce e pollame.
L’impatto degli inquinanti
È noto che polveri sottili (PM10), particolato (PM2,5), protossido di azoto (NO2) e ozono (O3) sono tra gli inquinanti maggiormente responsabili dell’insorgenza di malattie respiratorie (asma, bronchite cronica ostruttiva, tumori polmonari) e di patologie cardiovascolari (cardiopatia ischemica, malattie cerebrovascolari o arresto cardiaco, infarto del miocardio), dipendenti in gran parte dei casi dall’aumento dell’infiammazione a livello sistemico.
Uno studio americano della NYU School of Medicine che ha monitorato le abitudini alimentari di quasi 550 mila persone di età media 62 anni, per oltre 17 anni, ha evidenziato che una dieta ad alto contenuto di alimenti vegetali, tra cui frutta, verdura, olio di oliva, pesce, legumi, ma anche latte e latticini, e povera di carne rossa e alimenti processati, sia in grado di ridurre l’infiammazione causata dalle polveri sottili. Precedenti studi attesterebbero, infatti, che le polveri sottili tagliano del 50% il livello di vitamina E nel sangue innalzando, invece, quello di una o più proteine legate allo stress ossidativo.
Maggiore l’aderenza alla dieta mediterranea, più ampi i benefici
È la principale conclusione cui è giunto lo studio americano. I dati dimostrerebbero infatti che i decessi per malattie cardiovascolari aumentano del 17% per ogni 10 microgrammi per metro cubo (μg/m3) di incremento delle polveri sottili PM5 tra coloro che non sono aderenti o non consumano con regolarità la dieta mediterranea, rispetto al 5% fra gli abituali consumatori. Mentre la mortalità per attacco cardiaco crescerebbe del 20% per ogni 10 microgrammi per metro cubo (μg/m3) di incremento delle polveri sottili PM5 vs 5%, rispettivamente fra fruitori e non fruitori della dieta mediterranea.
Le malattie respiratorie
Stessi benefici si registrerebbero a vantaggio delle vie respiratorie, sulle quali gli effetti di fumo e inquinanti ambientali sarebbero potenzialmente mitigati dall’azione della dieta mediterranea, ricca di carotenoidi, vitamina D, E e C (con eventuale integrazione vitaminica), curcumina, colina e acidi grassi omega-3.
La prevenzione anti-inquinamento comincia a tavola
L’assunzione di una dieta ad elevata componente di sostanze antiossidanti, presenti in diversi alimenti della dieta mediterranea, e soprattutto di cibi in cui queste sostanze sono contenute in forme diverse sinergicamente interagenti, come avviene nei prodotti lattiero-caseari, sembra svolgere un’azione protettiva contro gli effetti dell’inquinamento ambientale, fungendo da scudo ai danni causati dai radicali liberi.
Dunque, una dieta-tipo al cui consumo dovrebbe essere “educato” il paziente, dovrebbe prevedere l’assunzione di:
- Vegetali freschi che apportano vitamine, fenoli, polifenoli, flavonoidi e carotenoidi
- Frutta secca, ricca di tocoferoli
- Olio di oliva e pesce, fonti soprattutto di vitamina E e omega-3
- 2-3 porzioni quotidiane tra latte e derivati a basso contenuto di grassi come lo yogurt, che forniscono caseina, vitamine E, A e D3, acido linoleico coniugato, carotenoidi, tioli ed enzimi antiossidanti. Alcuni antiossidanti, come flavonoidi e carotenoidi, sono naturalmente presenti nel latte, prodotti dalla dieta erbivora degli animali, altri sono indotti invece dalla fermentazione con ceppi probiotici. Ulteriore valore aggiunto: i prodotti lattiero-caseari contribuiscono a rafforzare il sistema immunitario, rendendolo più efficace nel contrastare affezioni virali e in generale attacchi di agenti esterni.
Riferimenti:
Lim CC, Hayes RB, Ahn J et al. Mediterranean diet and association between air pollution and cardiovascular disease mortality risk. Circulation, 139(15):1766-1775, 2019.
Whyand T, Hurst JR, Beckles et al. Pollution and respiratory disease: can diet or supplements help? A review. Respir Res 19(1): 79, 2019.