Latte e derivati combattono la fragilità nell’anziano
Un semplice intervento nutrizionale con prodotti lattiero caseari comporta un’importante riduzione del rischio di cadute e fratture nella popolazione anziana.
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Come abbiamo messo in evidenza nel numero de Lattendibile CARICO DI MALATTIA. QUANTO CONTA L’ALIMENTAZIONE, l’aspettativa di vita in Italia, così come in tutto il mondo, è in costante aumento, e questo aumento non è sempre accompagnato da un parallelo aumento del numero di anni vissuti in salute.
L’invecchiamento della popolazione, anche per numerosità, comporta sfide nutrizionali-sanitarie molto importanti, tra le quali il carico di patologie tumorali e cardiovascolari, e, argomento di questo numero de Lattendibile, un aumento del carico di malattia per patologie osteoarticolari come osteoporosi, fratture ossee e cadute.
Guildberg e collaboratori hanno stimato che a livello globale il numero totale di fratture dell’anca fosse di circa 1,26 milioni nel 1990 e hanno previsto che il numero sarebbe quasi raddoppiato del 2050 [1]. A conferma di queste proiezioni, qualche anno dopo il gruppo Hernlund ha riportato che la frequenza delle fratture osteoporotiche, in aumento in molte parti del mondo, sarebbe raddoppiata nell’Unione europea entro il 2035 [2].
A livello globale, nel 2019, benché l’incidenza delle fratture stia diminuendo rispetto al 1990 di circa il 10%, l’aumento della popolazione anziana è talmente alto che il numero complessivo di fratture è in continuo aumento: nel 2019 sono stati riscontrati:
- 178 milioni di nuove fratture (aumento del 33.4% rispetto al 1990)
- 455 milioni di casi con sintomatologia acuta o a lungo termine per esito di frattura (e tale aumento è del 70.1% rispetto al 1990) e, infine,
- 25.8 milioni di anni vissuti in precarie condizioni di salute (YLD).
I tassi di incidenza di fratture erano più alti nelle fasce di età più anziane, con, ad esempio, 15381 casi per 100.000 abitanti nelle persone di età pari o superiore a 95 anni [3].
La diminuzione della produzione di vitamina D per difetti di sintesi e di esposizione alla luce diretta del sole nell’anziano gioca certamente un ruolo [4], come pure il diffuso utilizzo degli inibitori di pompa protonica durante la vita adulta [5], ma vi sono crescenti evidenze che la dieta e lo stile di vita complessivo nei primi anni di vita possa influenzare sostanzialmente il rischio di frattura in età avanzata, tanto che l’osteoporosi è stata definita “una malattia pediatrica che si manifesta nell’anziano” [6].
Sappiamo che un adeguato consumo di latte e derivati in età evolutiva è estremamente importante per la crescita dell’osso sia per lunghezza che per densità, ma non era altrettanto chiaro se il consumo di prodotti lattiero caseari in età adulta e in età avanzata fosse altrettanto importante. Anzi, c’è una certa tendenza a considerare poco significativo il contributo dei prodotti lattiero caseari nell’anziano.
Eppure spesso si trascura l’elevatissima densità nutrizionale di questi prodotti, che non deve essere ridotta alla sola presenza del calcio. Come si può vedere in Tabella 1, una sola tazza di latte fornisce non solo un quarto del fabbisogno di calcio (che ricordiamolo è più elevato dopo i 60 anni sia nel maschio che nella femmina), ma anche un terzo del fabbisogno di fosforo e più del 10% del fabbisogno di magnesio, oltre ad altri nutrienti come iodio, vitamina B12 e folati.
Non solo, il latte (e quindi quasi tutti i suoi derivati) sono tra le fonti principali di leucina, un amminoacido ramificato che si è dimostrato valido presidio per il mantenimento di una corretta salute del muscolo e per il trattamento della sarcopenia, alla quale si deve una parte importante di cadute e fratture nell’anziano [7].
Autore: PROF. ANDREA GHISELLI, Medico Internista, Presidente SISA – Società Italiana di Scienze dell’Alimentazione
Bibliografia
1. Purtroppo i questionari utilizzati per questo studio non erano in grado di valutare la quantità perché non c’erano riferimenti alle porzioni, per cui è possibile avere informazioni sulla sola frequenza.
1. Gullberg, B., O. Johnell, and J.A. Kanis, World-wide Projections for Hip Fracture. Osteoporosis International, 1997. 7(5): p. 407-413.
2. Hernlund, E., et al., Osteoporosis in the European Union: medical management, epidemiology and economic burden. Archives of Osteoporosis, 2013. 8(1): p. 136.
3. GBD 2019 Fracture Collaborator. Global, regional, and national burden of bone fractures in 204 countries and territories, 1990–2019: a systematic analysis from the Global Burden of Disease Study 2019. Lancet Healthy Longev, 2019. 2(September): p. e580-e592.
4. Wyskida, M., K. Wieczorowska-Tobis, and J. Chudek, Prevalence and factors promoting the occurrence of vitamin D deficiency in the elderly. Postepy Hig Med Dosw (Online), 2017. 71(0): p. 198-204.
5. Thong, B.K.S., S. Ima-Nirwana, and K.Y. Chin, Proton Pump Inhibitors and Fracture Risk: A Review of Current Evidence and Mechanisms Involved. Int J Environ Res Public Health, 2019. 16(9).
6. Hightower, L., Osteoporosis: Pediatric Disease with Geriatric Consequences. Orthopaedic Nursing, 2000. 19(5): p. 59-62.
7. Yeung, S.S.Y., et al., Sarcopenia and its association with falls and fractures in older adults: A systematic review and meta-analysis. J Cachexia Sarcopenia Muscle, 2019. 10(3): p. 485-500.
8. Iuliano, S., et al., Effect of dietary sources of calcium and protein on hip fractures and falls in older adults in residential care: cluster randomised controlled trial. BMJ, 2021. 375: p. n2364.
9. National Health and Medical Research Council, Australian Government Department of Health and Ageing, New Zealand Ministry of Health. Nutrient Reference Values for Australia and New Zealand. Canberra: National Health and Medical Research Council; 2006. Available at https://www.nrv.gov.au
10. LARN, Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed Energia per la popolazione italiana. 2014: SINU.
11. Cuesta-Triana, F., et al., Effect of Milk and Other Dairy Products on the Risk of Frailty, Sarcopenia, and Cognitive Performance Decline in the Elderly: A Systematic Review. Adv Nutr, 2019. 10(suppl_2): p. S105-s119.
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Un semplice intervento nutrizionale con prodotti lattiero caseari comporta un’importante riduzione del rischio di cadute e fratture nella popolazione anziana. Un’azione di prevenzione che coniuga l’efficacia di un intervento preventivo a quella di un intervento terapeutico.