Il lattosio fa davvero male? La verità scientifica
Scopriamo tutto sul lattosio, e in particolare quali sono gli effetti di questo zucchero del latte sull’organismo, anche in relazione al diabete.
In Italia si consuma meno latte di quanto raccomandato dalle linee guida per una sana alimentazione. Uno dei motivi che vengono addotti a giustificazione dei ridotti consumi è la crescita del fenomeno dell’intolleranza al lattosio e, più in generale, la convinzione di molti che il lattosio farebbe male, specie in età adulta, perché correlato ad esempio al diabete e all’obesità. Tuttavia, come invece vedremo in seguito, questo zucchero ha considerevoli effetti benefici sull’organismo.
Che cos’è il lattosio
Il lattosio fa parte degli zuccheri semplici, ed è presente in modo naturale nel latte e nei suoi derivati, come anche nelle preparazioni alimentari che li contengono. Nel corso del primo anno di vita dell’essere umano, costituisce la più importante fonte energetica, coprendo quasi la metà del fabbisogno totale dei lattanti.
Zuccheri semplici e salute
Gli zuccheri semplici sono noti per essere una fonte di energia, dunque essenziali per il corretto funzionamento di diversi organi. Tuttavia, un consumo eccessivo a lungo andare può causare problemi alla salute, poiché associato allo sviluppo di patologie ormai frequenti e insidiose, quali obesità, diabete, malattie cardiovascolari e a carico dell’apparato dentale.
Di qui, la conclusione degli esperti per cui, in una dieta nutrizionalmente corretta, dovrebbe essere ridotta sia l’assunzione di zuccheri aggiunti (zuccheri raffinati usati nella preparazione dei cibi e come zucchero da tavola) sia di zuccheri liberi (includono sia quelli naturalmente presenti nel miele, negli sciroppi, nei succhi di frutta e verdura e nei succhi concentrati sia anche gli zuccheri aggiunti).
In particolare, in un’alimentazione equilibrata il consumo totale di zuccheri semplici non dovrebbe superare il 15% dell’apporto energetico complessivo mentre, per quanto riguarda gli zuccheri liberi, l’OMS impone un tetto del 10% dell’energia complessiva.
Zuccheri semplici nell’alimentazione
Nella dieta degli italiani, circa la metà degli zuccheri proviene da alimenti che apportano molti altri preziosi nutrienti, come il latte, lo yogurt, la frutta e la verdura, che quindi è bene siano sempre presenti nelle quantità raccomandate. L’altra metà è invece rappresentata principalmente dallo zucchero da tavola e da quello contenuto nei prodotti confezionati e nelle bevande dolci che, invece, sono da considerare non necessari dal punto di vista nutrizionale e dunque da consumare solo occasionalmente.
Il lattosio fa male?
Il lattosio è uno zucchero semplice differente rispetto agli altri. Nello specifico, presenta un potere dolcificante più basso e, forse, in virtù di questo non è in grado di indurre il rilascio di dopamina ed endorfine che, come è noto, innescano un segnale di ricompensa. Questa situazione, invece, si verifica con altri zuccheri come il glucosio, il fruttosio, il saccarosio, con il rischio di consumarne più del dovuto.
Il saccarosio, in particolare, aumenta le possibilità di sviluppare carie dentali, che si possono manifestare attraverso la demineralizzazione, la formazione della placca e l’erosione dello smalto. Al contrario il lattosio, pur fermentando nella bocca, non porta alla formazione della placca con una produzione di carie pari alla metà di quella associata agli zuccheri classici.
Infine, nel latte sono presenti nutrienti tra cui calcio e proteine che hanno un effetto protettivo; di conseguenza il suo consumo non provoca carie, piuttosto può essere considerato come un elemento protettivo.
Lattosio e diabete
Sono numerose le evidenze scientifiche che rilevano quanto un regime alimentare con un alto indice glicemico sia correlato a maggiori possibilità di andare incontro a malattie metaboliche croniche, tra cui obesità e diabete. Per quanto riguarda il lattosio, questo rientra tra i composti a basso indice glicemico. E le diete con questo indice glicemico possono favorire la:
- Riduzione dei livelli di zuccheri nel sangue
- Perdita di peso
- Possibilità di ridurre i rischi a sviluppare patologie cardiovascolari e diabete di tipo 2
Effetti benefici del lattosio
Abbiamo visto come il lattosio sia ben diverso dagli altri zuccheri presenti negli alimenti. Infatti:
- Non implica la produzione di carie
- Presenta un basso indice glicemico
- Migliora il microbiota intestinale. Le quantità di lattosio che arrivano nel colon dopo essere sfuggite al processo digestivo aumentano la quota di acqua nelle feci e svolgono attività prebiotica favorendo la crescita di lattobacilli e bifidobatteri, utili per la salute intestinale
- Non induce il meccanismo di ricompensa
- Migliora l’assorbimento del calcio a livello intestinale
E se il lattosio dovesse dare problemi intolleranza?
Il lattosio viene digerito ad opera di un enzima specifico, la lattasi, naturalmente presente nel nostro intestino. La mal digestione del lattosio è più spesso asintomatica che sintomatica; solo in quest’ultimo caso di parla di intolleranza vera e propria. Ebbene, coloro che hanno problemi a digerire il lattosio potrebbero comunque consumarne fino a 12 g al giorno, pari al contenuto di una tazza, senza generalmente riscontrare il manifestarsi dei tipici sintomi. Inoltre, in commercio sono disponibili prodotti privi o a basso contenuto di lattosio, lì dove quest’ultimo è già idrolizzato in glucosio e galattosio.
Lattosio e altri zuccheri
Gli zuccheri semplici: caratteristiche di ciascuno e focus sul lattosio, lo zucchero specifico e peculiare del latte tanto differente e benefico rispetto agli altri.
E ora, con l’aiuto del Prof. Andrea Ghiselli, Presidente SISA (Società Italiana di Scienza dell’Alimentazione, parliamo del lattosio: molti lo vedono come un “problema”, temendo di soffrire di intolleranza, e si privano di questo zucchero prezioso, invece, per l’assorbimento del calcio. In questo video facciamo chiarezza su cosa significhi difficoltà a digerire il lattosio e vera e propria intolleranza, e cosa fare nei due casi.