…e per altri, meglio MAGRI
L’ipertensione, si sa, è uno dei maggiori fattori di rischio cardiovascolare a livello mondiale. Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, in Italia colpisce il 33% degli uomini e il 31% delle donne. E se vi dicessero che due yogurt al giorno potrebbero aiutarvi a stare lontani dai farmaci?
Sembra incredibile, eppure è vero. Se inseriti in un’alimentazione equilibrata e una vita dinamica, i latticini possono diventare una strategia preventiva vincente, oltre che golosa e a sacrifici zero.
Parola di scienziati: chi segue una dieta varia e bilanciata, che comprende un consumo regolare di latte e yogurt, può contare su una pressione più stabile nel tempo e corre meno rischi di diventare iperteso. Questa è la conclusione cui è giunto uno studio longitudinale condotto negli Stati Uniti per diciassette anni su 2636 persone, e pubblicato sulle pagine del “British Journal of Nutrition” (4). In particolare, chi consuma almeno 3 porzioni a settimana di latte e latticini – purché parzialmente scremati e magri – mostra un minor incremento della pressione sistolica e di quella diastolica rispetto a chi si limita a meno di una porzione.
Su tutti i latticini, è lo yogurt a dare i risultati più eclatanti nel tempo: i consumatori abituali di yogurt parzialmente scremato o magro mostrano anche un minor rischio di sviluppare ipertensione con l’avanzare dell’età (riduzione costante nel tempo dell’incidenza di nuovi casi di ipertensione).
A determinare l’effetto positivo sulla pressione arteriosa e sul sistema cardiovascolare è un pool di nutrienti presenti nel latte tra cui i peptidi bioattivi (6) ovvero piccoli frammenti di proteine generati dalla digestione del siero di latte, caratterizzati dalla capacità di inibire l’enzima di conversione dell’angiotensina, come fanno alcuni farmaci molto noti – i cosiddetti “ACE inibitori”, con un possibile effetto antipertensivo (7). Su questo fronte specifico, infatti, le proteine dei prodotti lattiero-caseari sembrano avere più vantaggi rispetto a quelle di origine vegetale che hanno comunque altre peculiarità importanti per la salute.
Tra gli altri componenti dei latticini coinvolti, oltre ai peptidi bioattivi, ci sono anche calcio, potassio e magnesio a cui viene riconosciuto un ruolo importante nella regolazione della resistenza vascolare e nella vasodilatazione (8).
BIBLIOGRAFIA
4) Huifen Wang, Caroline S. Fox, Lisa M. Troy, Nicola M. Mckeown, Paul F. Jacques. Longitudinal association of dairy consumption with the changes in blood pressure and the risk of incident hypertension: the Framingham Heart Study – Br J Nutr. 2015 Dec 14; 114(11): 1887–1899. Published online 2015 Sep 23.
5) Petyaev IM, Bashmakov YK. Could cheese be the missing piece in the French paradox puzzle? Med Hypotheses (2012),http://dx.doi.org/10.1016/j.mehy.2012.08.018
6) Phelan M, Kerins D. The potential role of milk -derived peptides in cardiovascular disease. Food Funct.2011 Apr;2(3-4):153-67
7) Torres-Llanez MJ, González-Córdova AF, Hernandez-Mendoza A, Garcia HS, Vallejo-Cordoba B. Angiotensin-converting enzyme inhibitory activity in Mexican Fresco cheese. J Dairy Sci. 2011 Aug; 94(8): 3794-800.
Petyaev IM, Bashmakov YK. Could cheese be the missing piece in the French paradox puzzle? Med Hypotheses (2012), http://dx.doi.org/10.1016/ j.mehy.2012.08.018
8) McGrane, et al Dairy Consumption, Blood Pressure, and Risk of Hypertension: An Evidence Based Review of Recent Literature Curr Cardiovasc Risk Rep. 2011 August 1; 5(4): 287–298.
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Autore:
SAMANTHA BIALE, nutrizionista-diet coach e giornalista
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