Densità minerale ossea: latte e derivati contribuiscono ad irrobustire le ossa
Ulteriori conferme scientifiche sull’effetto benefico del latte sulla densità minerale ossea.
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La saggezza popolare lo sostiene da sempre: il latte fa bene alle ossa. Un assunto confermato ora anche dalla scienza. I più recenti studi scientifici infatti hanno confermato che il consumo di latte ha un effetto benefico sulla densità minerale ossea.
I nutrienti presenti nel latte – come calcio, fosforo, magnesio, manganese, zinco, vitamina D e vitamina K – sono infatti necessari per la costruzione di ossa forti nei primi anni di vita e per il loro mantenimento durante l’età adulta.
Alla saggezza popolare si è dovuta unire nuovamente la scienza, anche per contrastare una notizia circolante in rete secondo cui il latte provocherebbe decalcificazione delle ossa a causa della elevata concentrazione di proteine che, acidificando l’organismo, inducono il rilascio di calcio dalle ossa per riequilibrare il pH fisiologico. Notizie, queste, ascrivibili nella categoria delle bufale o fake news e costruite a partire da un assunto vero e verificato, che però viene distorto nelle conseguenze.
Le proteine sono contenute principalmente in alimenti come carne, pesce, formaggi e uova, tutti cibi che non devono essere eliminati dalla dieta ma semplicemente consumati secondo le razioni giornaliere raccomandate e nell’ambito di una dieta ricca, varia ed equilibrata. Attenzione invece alle diete realmente iperproteiche, che dal punto di vista della densità minerale ossea potrebbero rivelarsi un boomerang per la salute.
È evidente quindi che la tesi per cui il consumo di latte porti ad acidificazione e dunque a una minore densità minerale ossea è sbagliata, frutto di una interpretazione distorta di un dato scientifico reale.
Al contrario, l’apporto nutritivo del latte è importante in ogni fase della crescita e inizia a far sentire i suoi benefici già nel ventre materno. Uno studio danese (Maternal milk consumption, birth size and adult height of offspring: a prospective cohort study with 20 years of follow-up) ha infatti confermato che il consumo di latte in gravidanza ha effetti positivi sulla struttura ossea del bambino.
I bambini nati dalle madri che hanno partecipato a questo studio sono stati seguiti fino all’età di 20 anni, consentendo ai ricercatori di verificare che l’effetto positivo di un regolare consumo di latte durante la gravidanza si protrae nel tempo. I giovani figli di donne che avevano consumato nel corso dei nove mesi di attesa uno o più bicchieri di lette al giorno sono risultati essere più alti e con maggiori livelli di IGF-1 (Insulin Growth Factor-1) rispetto i coetanei del gruppo di controllo.
È inoltre documentato che il consumo di latte a partire dai primi anni dell’infanzia e fino ai 25 anni (età in cui si sviluppa il massimo fisso della massa ossea) protegge dallo sviluppo dell’osteoporosi.
La saggezza popolare, insomma, in questo caso non ha mai sbagliato: il latte e i prodotti lattiero-caseari sono amici delle ossa e rappresentano un valido aiuto per contrastare osteoporosi e bassa densità minerale ossea.
Per approfondire tutto questo, ti invitiamo a leggere il numero di dicembre 2017 de L’Attendibile.
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Il latte fa male? Sì, ma solo a chi si informa sui social!
Altro che additivi, conservanti, coloranti, fritti malsani e cibi ricchi di zuccheri… in rete, il nuovo belzebù alimentare è lui. Il movimento “no milk” continua a diffondersi tra le fasce di popolazione meno istruite e, quindi, con meno capacità critica. A chi chiede “bere latte fa male?”, la risposta da dare è solo una: NO. Nelle giuste quantità e nell’ambito di un’alimentazione equilibrata, il latte contribuisce a farci vivere in salute e più a lungo.