Sul valore nutrizionale del Calcio non vi è alcun dubbio.

Ma comprendere correttamente il significato della biodisponibilità di questo minerale e la sicurezza per la salute di un adeguato consumo di alimenti che ne sono ricchi, come latte e derivati, è di rilevante importanza.

SOMMARIO USCITA 106:

  • Apporto giornaliero: le raccomandazioni dell’OMS
  • Come avviene l’assorbimento del Calcio
  • Assorbimento e biodisponibilità del Calcio di latte e latticini

Il Calcio è probabilmente il nutriente più studiato in assoluto per la salute umana, nonché il minerale più abbondante presente nel corpo umano. Il contenuto totale in un individuo va dai 25-30 g alla nascita fino ai 1.000-1.500 g dell’adulto nutrizionalmente in salute.

Si tratta di un nutriente essenziale, pertanto deve essere introdotto tramite l’alimentazione, ed è fondamentale sia per la crescita che un corretto sviluppo dell’organismo.

Più del 99% del Calcio viene immagazzinato nel tessuto osseo e nei denti sottoforma di idrossiapatite, il cui ruolo sostanziale è quello di fornire supporto strutturale e rigidità all’apparato muscolo-scheletrico. La restante quota è invece presente sia nei fluidi corporei (ad esempio il sangue) che nei tessuti molli, dove svolge innumerevoli funzioni sia nei processi metabolici che nella conduzione degli impulsi nervosi a livello muscolare [1].

Apporto giornaliero: le raccomandazioni dell’OMS

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) suggerisce un apporto giornaliero raccomandato (RDI) di 1000 mg di Calcio al giorno per i giovani adulti e 1300 mg/die per gli uomini di età superiore ai 65 anni, per le donne in post-menopausa e per i bambini di età compresa tra 9 e 18 anni [1].

Tale apporto, tuttavia, non è soddisfatto in tutte le parti del mondo. In molti paesi e territori a basso e medio reddito, una larga percentuale della popolazione, in particolare nelle aree rurali, non assume abbastanza Calcio alimentare.

La Tabella 1 presenta i dati sull’assunzione giornaliera media di Calcio nei rispettivi paesi, insieme alle principali fonti alimentari. In Europa e Nord America, l’assunzione giornaliera è relativamente elevata, con Grecia, Paesi Bassi e Danimarca rispettivamente al primo, secondo e terzo posto, mentre Cina e India (aree rurali e urbane) rappresentano i territori caratterizzati dall’assunzione più bassa, ben al di sotto delle RDI suggerite dall’OMS [1].

  •  I dati mondiali indicano un apporto di Calcio alimentare al di sotto dei valori raccomandati dall’OMS.
  • L’assorbimento intestinale del Calcio avviene sia per trasporto attivo (via trans-cellulare) che per diffusione passiva (via para -cellulare).
  • La coagulazione delle micelle di caseina nel tubo digerente favorisce un assorbimento maggiore e graduale del Calcio alimentare.
  • L’aumentato consumo di latte e derivati latto-caseari per soddisfare il fabbisogno di Calcio non produce alterazioni dei lipidi serici (colesterolo totale, LDL e HDL) nell’anziano.

Come avviene l’assorbimento del Calcio

Il Calcio viene assorbito nel tratto gastrointestinale in forma ionizzata, ovvero come Ca2+. L’assorbimento intestinale del Calcio è un processo essenziale coinvolto nel mantenimento dell’omeostasi di questo nutriente e avviene attraverso due distinti meccanismi di trasporto, come illustrato in Figura1:

  • Trasporto attivo saturabile trans-cellulare: ha luogo nel duodeno e nel digiuno superiore, è stimolato dalla vitamina D e consiste in tre passaggi essenziali:

– ingresso del Calcio nell’enterocita tramite gradiente elettrochimico positivo;

– diffusione nell’enterocita;

– escrezione attiva dall’enterocita e captazione da parte dei i vasi sanguigni.

  • Trasporto passivo non saturabile para-cellulare: avviene principalmente attraverso le giunzioni strette delle cellule dell’intestino tenue, presenti nella regione apicale degli enterociti che regolano il trasporto para-cellulare di ioni e molecole. Si tratta di un meccanismo di trasporto indipendente dalla vitamina D. La quantità di Calcio assorbita in questa modalità aumenta in seguito all’aumento dell’assunzione di Calcio, pertanto, quando l’assunzione è elevata, predomina tale modalità di assorbimento [1, 2].

Un fattore estremamente importante che influenza l’assorbimento del Calcio è, come sopra anticipato, la sua concentrazione in uno specifico segmento intestinale. Tuttavia, prima che possa essere assorbito, il Calcio deve essere sciolto in soluzione in forma ionizzata, e questo processo di solubilizzazione e ionizzazione spesso si verifica nell’ambiente acido dello stomaco. Qui, dunque, entra in gioco il fattore pH.

TUTTA QUESTIONE DI pH

L’assorbimento del Calcio dipende da: solubilità locale, concentrazione luminale e tempo di permanenza nel segmento intestinale specifico [4]. Nel complesso, quindi, l’assorbimento del Calcio viene regolato dalla concentrazione di Calcio ionizzato, dalla velocità di assorbimento del Calcio ionizzato e dal tempo di transito del chimo attraverso l’intestino.

Quando il chimo passa dallo stomaco al duodeno, il pH cambia rapidamente passando da un pH altamente acido (pH 1) ad uno quasi neutro (pH 6). Spostandosi verso il colon, il pH intraluminale, ovvero quello del lume intestinale, continua a salire gradualmente raggiungendo livelli alcalini nell’ileo terminale. Nel cieco, il pH torna a scendere verso valori relativamente più acidi (pH ~6,4), raggiungendo pH 7 nel retto.

A causa di questo cambiamento di pH durante il transito gastrico, una certa quantità di Calcio tenderà a precipitare lasciando solo una quantità ridotta in forma ionizzata (solubile). Man mano che però gli ioni vengono riassorbiti, una parte di Calcio precipitato tornerà via via in soluzione, consentendo così un assorbimento continuo e progressivo del minerale [1, 5].

Bibliografia
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9. Miller GD, Jarvis JK, McBean LD. The importance of meeting calcium needs with foods. J Am Coll Nutr. 2001 Apr;20(2 Suppl):168S-185S. doi: 10.1080/07315724.2001.10719029
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11. Huppertz T, Chia LW. Milk protein coagulation under gastric conditions: a review. International Dairy Journal Volume 113, February 2021, 104882.
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14. Iuliano S, Hare DL, Vogrin S, et al. Consumption of Dairy Foods to Achieve Recommended Levels for Older Adults Has No Deleterious Effects on Serum Lipids. Nutr Metab Cardiovasc Dis. 2024 Jun 13:S0939-4753(24)00231-X. doi: 10.1016/j.numecd.2024.06.004.