Il latte infiamma? Ecco cosa dice la scienza
Un adeguato consumo di prodotti lattiero-caseari riduce i rischi legati allo sviluppo di malattie croniche quali diabete, obesità, patologie cardiovascolari. La conferma arriva da nuove evidenze scientifiche.
Alimenti come yogurt, formaggi, latticini sono alleati dell’organismo perché ne rafforzano il sistema immunitario e aiutano a contrastare stress e ansia. Tutto merito dei nutrienti presenti al loro interno come il triptofano che stimola la produzione di serotonina, ma anche la vitamina B2 e lo zinco, utili per combattere l’irritabilità. I latticini – in particolare quelli freschi – sono anche grandi alleati della dieta grazie alla presenza di sieroproteine. Queste ultime infatti hanno una grande qualità proteica e saziano in breve tempo.
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Il latte infiamma? Cosa dicono gli studi scientifici
Grazie alle numerose proprietà che possiedono e agli effetti benefici sull’organismo, i latticini sono parte integrante della dieta mediterranea. Ma non è tutto: sono infatti anche preziosi nella lotta all’infiammazione sistemica di basso livello, legata allo sviluppo di malattie croniche molto diffuse come il diabete di tipo 2, l’obesità, o le patologie cardiovascolari che ad oggi rappresentano una delle primissime cause di decesso.
Stando ai risultati di due review sistematiche e di una meta-analisi di recente pubblicazione, coloro che consumano le giuste quantità di prodotti lattiero-caseari, presentano un numero inferiore di molti marker biologici dell’infiammazione sistemica.
Una revisione sistematica, pubblicata sul Journal of the American College of Nutrition, ha esaminato 27 studi – di cui uno osservazionale e i restanti 26 randomizzati – sul ruolo infiammatorio dei prodotti lattiero-caseari. Le ricerche hanno analizzato 1.450 adulti confrontando gli effetti di una dieta con la giusta quantità di latticini, rispetto a quelle che li escludevano o ne includevano solo piccole quantità, o anche che includevano bevande e prodotti a base vegetale.
Stando ai risultati raccolti da questi studi, i prodotti lattiero-caseari, oltre a contrastare l’infiammazione sistemica di basso grado, hanno anche un ruolo protettivo. Nello specifico, riducono i marker infiammatori soprattutto nei soggetti in sovrappeso o a cui è stata diagnosticata la sindrome metabolica.
Risultati molto simili e pubblicati sulla rivista Nutrition, Metabolism & Cardiovascular Dideases, sono stati evidenziati anche dalla review sistematica e dalla meta-analisi condotta per un periodo di tempo di 4-24 settimane su 663 adulti.
Anche in questo caso, dopo aver effettuato un confronto tra gli effetti ottenuti da un regime alimentare comprendente i prodotti lattiero-caseari e da un altro che invece li escludeva, si è giunti a questi risultati: la dieta che include il latte e i suoi derivati, apporta diversi effetti benefici in quanto abbassa i livelli dei biomarcatori dell’infiammazione, ovvero interleuchina 6 (IL-6), adiponectina e fattore di necrosi tumorale (TNF-alfa), C-reattiva (PCR).
Nell’azione anti-infiammatoria dei latticini sono coinvolti diversi meccanismi, tra cui un effetto matrice del latte. Questo alimento infatti contiene sostanze come calcio, alcuni peptidi bioattivi, vitamina D, che hanno un ruolo fondamentale nella riduzione della risposta infiammatoria del corpo. Agendo insieme, questi componenti hanno un impatto positivo sull’organismo di gran lunga superiore rispetto a quello che avrebbero se fossero invece assunti singolarmente.
I risultati ottenuti, confermano quindi l’azione anti-infiammatoria dei prodotti lattiero-caseari, sottolineando gli effetti benefici di questi alimenti quando inseriti in un regime dietetico.