Formaggio e trigliceridi: quale correlazione?
Nell’ambito di una dieta equilibrata il consumo di formaggio ha effetti benefici sulla presenza di trigliceridi alti: lo conferma la scienza.
I trigliceridi alti (ipertrigliceridemia), una forma di grasso presente nel sangue, rappresentano un serio fattore di rischio per il cuore e le arterie. Ebbene, una leggenda metropolitana sostiene che per migliorare la salute cardiovascolare e abbassare il livello di trigliceridi nel sangue sia necessario dire addio ai formaggi.
Trigliceridi alti e formaggio: cosa dice uno studio scientifico
Oggi uno studio scientifico bolla definitivamente questa asserzione come “bufala alimentare” e dimostra, al contrario, che il consumo di formaggio può avere effetti benefici sulla presenza di trigliceridi in eccesso; inoltre, che i prodotti lattiero-caseari fermentati, come il latte fermentato e lo yogurt, non sono collegabili alla sindrome metabolica.
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A rivelarlo è uno studio (Fermented dairy products, diet quality, and cardio-metabolic profile of a Mediterranean cohort at high cardiovascular risk) pubblicato sull’autorevole rivista scientifica ”Nutrition, Metabolism and Cardiovascular Diseases”, secondo cui il consumo di prodotti lattiero-caseari è indicato anche nei soggetti ad alto rischio cardiovascolare. Se consumati nell’ambito di una corretta dieta mediterranea, infatti, i formaggi riducono il rischio di alterazione dei livelli di trigliceridi e colesterolo “buono” (HDL) nel sangue.
La ricerca è stata condotta su 6572 uomini e donne con un’età media di 65 anni e con problemi di sovrappeso e obesità, dunque tutti ad alto rischio cardiovascolare. Nei soggetti che seguivano una dieta mediterranea che includesse il consumo di formaggi il quadro clinico è risultato essere migliore e i livelli di trigliceridi sono risultati inversamente associati al consumo stesso: a maggiori quantità di formaggi consumati corrispondevano valori minori di trigliceridi nel sangue.
Inoltre, nei soggetti che avevano seguito una dieta più ricca di formaggi i valori di colesterolo “buono” (HDL), che ha un ruolo importante nella prevenzione dei problemi cardiovascolari, sono risultati maggiori. Dati, questi, confermati anche da uno studio dell’università di Soochow, pubblicato sul “The Journal of Nutrition” e condotto su oltre 15000 consumatori abituali di prodotti lattiero-caseari. La ricerca anche in questo caso ha evidenziato che i lipidi presenti in latte e derivati svolgono un ruolo preventivo nei confronti dell’ipercolesterolemia.
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Inoltre, il consumo di prodotti lattiero-caseari fermentati, come latti fermentati e yogurt, non è risultato associabile a un alto rischio di sindrome metabolica (caratterizzata da un insieme di fattori di rischio che aumenta la probabilità di sviluppare patologie cardiovascolari).
Dati, questi, che ancora una volta dimostrano come una dieta varia ed equilibrata – con alti consumi di frutta e verdura, bassi consumi di alcol e con il giusto apporto di latte e derivati – sia il modo migliore di prevenire l’insorgere di patologie anche gravi e di mantenersi in salute nel tempo.