Quali probiotici per attivare il metabolismo?
Dallo studio delle comunità batteriche presenti nell’intestino, sono stati individuati specifici ceppi che, più di altri, promuovono gli effetti benefici di una dieta equilibrata. Uno studio randomizzato in doppio cieco e placebo controllato, pubblicato sull’European Journal of Clinical Nutrition, ha dimostrato che il Lactobacillus Gasseri promuove la perdita di peso e grasso addominale. I ricercatori nipponici hanno osservato che un consumo giornaliero, per dodici settimane, di latte fermentato con questo probiotico ha portato una riduzione del 3,3% del grasso sottocutaneo e del 4,6% di quello addominale. Con una perdita di peso dell’1,5% e una riduzione del girovita pari all’1,8%. Un altro studio, ancora più recente, ha confermato la stessa tesi, evidenziando che il consumo di latte fermentato con ceppi probiotici LG2055, per un periodo superiore alle dodici settimane, ha portato i soggetti obesi alla perdita dell’8% del peso corporeo. Diversi studi hanno riportato altri effetti positivi del Lactobacillus Gasseri come l’abbassamento del colesterolo, la riduzione dei sintomi della rinite allergica nei bambini e del dolore mestruale in caso di endometriosi. Tutt’ora oggetto di studio il possibile effetto come supporto nella cura contro l’Helicobacter pylori.
TRADIZIONALI E PROBIOTICI: L’UNIONE FA LA FORZA
Altamente digeribili e sazianti, tutti i latticini fermentati sono alleati preziosi per il ripristino di una buona flora batterica. Lo yogurt e gli altri latti fermentati svolgono un’azione disintossicante, antinfiammatoria e protettiva che nessun altro cibo può vantare.
Il consumo regolare consente un costante ‘ricambio’ dell’ecosistema intestinale perché migliora la microflora e limita le conseguenze dei processi fermentativi.
È stato dimostrato scientificamente che il Lactobacillus bulgaricus con cui è fatto lo yogurt produce ben tre sostanze con attività nei confronti di diverse specie batteriche.
Per la preparazione di latte fermentato, il Lactobacillus acidophilus è attualmente il più usato per il suo effetto ‘terapeutico’ e riequilibrante: grazie a due sostanze chiamate acidofillina e lactocidina, svolge infatti un ruolo antagonista verso specie microbiche dannose per l’organismo e contribuisce all’equilibrio dell’ecosistema intestinale.
PREBIOTICI CON GRADUALITÀ IN CASO DI COLON IRRITABILE
Oltre ai cibi fermentati e ai prodotti lattiero caseari probiotici, è importante mantenere e consolidare la flora batterica buona seguendo un’alimentazione ricca di prebiotici come mele, banane, kiwi, uva, frutti di bosco, verdura a foglia verde, cipolle e aglio, porri e cipollotti, riso integrale, semi di lino, mais, grano saraceno, legumi, mandorle, miele e zenzero che creano un ambiente favorevole. Purtroppo, molti di questi alimenti contengono oligosaccaridi che, nelle persone con colon irritabile, possono causare gonfiore addominale. Per questo, è importante incominciare a inserirli nella dieta abituale con gradualità.
Autore:
SAMANTHA BIALE, nutrizionista-diet coach e giornalista
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I superpoteri dei cibi fermentati
Yogurt, crauti, latte fermentato, birra, tempeh e Gorgonzola hanno in comune una caratteristica che li rende speciali per la salute: i fermenti lattici.