Formaggio prima di dormire: scopri la cena giusta!
La battaglia per conquistare il riposo perfetto parte dalla cena, ovvero l’ultimo pasto della giornata che il nostro organismo metabolizza. Ecco perchè consumare il formaggio prima di dormire.
Una scelta oculata dei cibi può aiutare a superare l’insonnia molto più di un sonnifero o, comunque, in modo decisamente più fisiologico. Importante è cenare circa 3 ore prima di andare a letto per evitare che i processi digestivi in corso compromettano la qualità del sonno. Guai a saltare la cena: l’ipoglicemia può ostacolare l’addormentamento!
Chi ha problemi con il sonno non dovrebbe mai farsi mancare un apporto adeguato di triptofano, precursore della melatonina e della serotonina che predispongono al riposo e regolano il sonno. Il fabbisogno di un adulto è di circa 250 mg al giorno. Tra i cibi naturalmente ricchi di triptofano ci sono le patate, i latticini (vedi box a pag.5) e i cereali, in particolare orzo e avena che apportano anche buone quantità di magnesio dall’azione equilibrante sull’umore.
Per chi non ha problemi di linea: pasta al formaggio o burro e sesamo
Per chi non ha problemi di peso, l’ideale è cenare abitualmente con un primo piatto poiché i carboidrati complessi migliorano il trasporto del triptofano verso il cervello. Un ottimo piatto unico “soporifero” è costituito da una porzione di pasta con verdure, condita con 2 cucchiai abbondanti di grana o parmigiano, oppure una fettina di formaggio saporito come il gorgonzola che, a differenza di quanto molte persone credano, è particolarmente digeribile grazie all’azione svolta (durante la produzione) da fermenti e muffe. Bene anche un piatto di pasta condito con un fiocco di burro usato a crudo e una spolverata di semi di sesamo tostati che apportano il trio vincente di nutrienti del buon sonno, ovvero magnesio, calcio e triptofano.
Pareri contrastanti riguardano, invece, l’utilizzo di una spolverata di peperoncino rosso: secondo alcuni studi, potenzierebbe l’effetto soporifero della pasta poichè ottimizza i tempi digestivi (la capsaicina favorisce la produzione di succhi gastrici), e promuove il rilascio di ossitocina. Secondo altri, come lo studio pubblicato recentemente su The international journal of psychophysiology svolgerebbe, invece, un’azione disturbatrice per la sua azione vasodilatatrice: aumenta la temperatura del corpo quando, invece, per addormentarsi, si dovrebbe abbassare. In questi casi la prova empirica e personale rimane la via più indicata.
Autore:
SAMANTHA BIALE, nutrizionista-diet coach e giornalista
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Una cena “bianco-latte” contro le notti in bianco!
Colpi di sonno di giorno e insonnia di notte? Non allarmatevi, è una normale reazione dell’organismo quando le temperature salgono, ma il rimedio è a portata di tavola.