Formaggi e grassi: il rapporto tra salute e sapore
È evidente, però, che non ci si può soffermare solo su nutrienti “buoni” come il calcio, le proteine e le vitamine, senza considerare anche i grassi, quelli saturi in particolare, e l’apporto energetico dei formaggi.
Poiché questi alimenti sono ai primi posti nella classifica di gradimento degli italiani, come coniugare, dunque, gusto e salute?
Un importante aiuto viene dalle linee guida per una sana alimentazione italiana che indicano le frequenze di consumo consigliate per i prodotti lattiero caseari da integrare, naturalmente, con le raccomandazioni relative a tutti gli altri alimenti, dal momento che è l’insieme delle scelte a determinare l’equilibrio o lo squilibrio della dieta.
Per ottenere menu equilibrati è ancora più preciso rifarsi ai LARN, le indicazioni nutrizionali della Società Italiana di Nutrizione Umana, quelli che, per intenderci, dicono quanti grammi di proteine o milligrammi di calcio dovremmo assumere al giorno e che rappresentano i fondamenti sulla base dei quali vengono elaborate le linee guida.
A partire da entrambe queste fonti, abbiamo quindi voluto formulare un esempio di menu giornaliero che prevedesse le porzioni di latte e derivati consigliati dalle linee guida (vedi box a destra) ma anche gli abbinamenti “giusti” per rispettare le indicazioni dei LARN, in particolare per quanto riguarda alcuni aspetti fra i più “critici” come le calorie, i grassi e gli aci-di grassi saturi.
E a proposito di LARN, non si può non sottolineare una importante novità: dopo 16 anni dalla precedente revisione i LARN sono stati final-mente aggiornati (è possibile consultare la sintesi prefinale al sito www.sinu.it).
Fra le tante importanti novità, la prima riguarda il nome che, pur essendo rimasto lo stesso, ha un significato un pochino diverso: ora, infatti, LARN sta per “Livelli di Assunzione di Riferimento (e non più “raccomandati” com’era prima) di Nutrienti ed energia.
Questo perché, alla luce delle nuove conoscenze, gli esperti hanno ritenuto più utile raccomandare non uno ma diversi valori di riferimento, come per esempio nel caso dei grassi e dei carboidrati, per i quali sono stati proposti degli intervalli o come per molti minerali e vitamine per i quali, accanto all’assunzione raccomandata, è stato indicato anche il livello massimo tollerabile.
Tutto questo, per meglio garantire la qualità nutrizionale della dieta.
Vedi il box sotto per approfondimenti
Di seguito l’esempio di una giornata alimentare per una ipotetica donna adulta di età compresa fra 30 e 40 anni, statura 1,60, peso kg 56, con profilo sedentario ed un fabbisogno energetico giornaliero di 1890 kcal (vedi box sotto).
È stato scelto un esempio di donna sedentaria non perché “ideale” (uno stile di vita attivo è fondamentale per la salute) quanto, piuttosto, per enfatizzare l’importanza di evita-re eccessi in particolare negli apporti di calorie, grassi e grassi saturi.
E quanto più il fabbisogno energetico è basso e tanto più diventa facile superare i limiti.
Autore: Carla Favaro