Consumo di latticini e salute.

 

Peso corporeo e bilancio energetico. La review comparsa su Nutrition Reviews[1] ha esaminato 35 studi osservazionali e di intervento di cui 34 o non hanno mostrato nessuna relazione o una relazione inversa con il BMI, la massa grassa e il bilancio energetico. Su cinque studi randomizzati e controllati (RCT), quattro non hanno trovato alcuna associazione tra assunzione di latticini e adiposità, mentre uno trova una associazione inversa.

L’interpretazione dei risultati è difficoltosa perché da una parte l’assunzione di latticini apporta una serie di nutrienti tra i quali energia, soprattutto se consumati nella versione intera. Come è stato sottolineato più sopra però, la rinuncia ai latticini può comportare la sostituzione con bevande zuccherate. Diversi autori hanno messo in evidenza un aumento di rischio di obesità infantile in coincidenza con un calo dei consumi di latticini.

Oltre al bilancio energetico, quindi, specifici componenti di tali prodotti e la loro combinazione può influenzare la deposizione di grasso. Un alto apporto alimentare di calcio è associato con un aumento del dispendio energetico, della termogenesi e della perdita di grasso attraverso le feci.

 

Salute di ossa e denti. Su tredici studi osservazionali e di intervento, presi in considerazione nella review, ben 12 hanno mostrato una maggiore mineralizzazione ossea regionale o totale nei bambini e adolescenti con un maggiore apporto di prodotti lattiero caseari. Nessuna meta-analisi pubblicata fino ad oggi ha considerato il reale impatto dei prodotti lattiero caseari (ma solo l’apporto totale di calcio) sugli indici di mineralizzazione ossea. Ci sono tuttavia evidenze che suggeriscono come il latte o prodotti lattiero caseari possano essere associati positivamente con la mineralizzazione delle ossa. E ancora, bambini con una storia di rifiuto del latte avevano una mineralizzazione corporea totale significativamente inferiore, erano più bassi e correvano un rischio di fratture ossee prepuberali maggiori rispetto ai controlli di pari età. Pochi studi sono disponibili invece per determinare quanto l’assunzione di latticini durante l’infanzia condizioni la salute ossea dell’età adulta, anche se dati NHANES III (National Health and Nutrition Examination Survey 1988-1994) dimostrano un rischio doppio di frattura in donne che hanno riportato un basso consumo di latte durante l’infanzia. Difficile dimostrare un’azione diretta quando cause ereditarie e fattori ambientali influenzano la formazione del picco di massa ossea, ad ogni modo gli effetti benefici dei latticini sulla salute delle ossa e sulla acquisizione di massa ossea nei bambini e negli adolescenti possono essere attribuiti a

  • la presenza di minerali (tra cui calcio e fosforo) che formano la matrice dell’osso;
  • la vitamina D che regola l’omeostasi di calcio e fosfato;
  • il potassio che regola indirettamente il turn-over dell’osso;
  •  la frazione delle proteine del siero di latte sembra in alcuni studi capace di  diminuire il riassorbimento osseo e promuovere la formazione di nuovo osso.

Benché non ci siano studi di intervento controllati emerge una forte correlazione tra consumo di latticini e salute dentale. In particolare emerge una interessante associazione tra consumo di yogurt e formaggi e protezione dalla carie dentale. L’azione protettiva potrebbe essere svolta sia da molti componenti del latte come il calcio, il fosforo, i fosfopeptidi della caseina ecc. ma anche dall’azione tamponante, soprattutto ad opera dei formaggi, sul pH salivare e sul rilascio di calcio e fosforo ionizzabili, fattori collegati alla protezione dalla demineralizzazione dello smalto e alla promozione della rimineralizzazione.

 

Pressione arteriosa. Meccanismi calcio-indipendenti, invece, incluso un effetto di inibizione sull’enzima di conversione dell’angiotensina da parte di biopeptidi presenti nei latticini, sono coinvolti nell’effetto antiipertensivo. Studi prospettici dimostrano che bambini con maggiore consumo di latte in età precoce (18-59 mesi) avranno una pressione arteriosa inferiore più in là negli anni e questi dati corroborano le evidenze già presenti in letteratura che riguardano le associazioni tra consumo di latticini e pressione arteriosa nell’adulto.

 

Altezza.  Diciassette studi osservazionali e di intervento sono stati inclusi nella revisione. Quattordici di questi studi hanno trovato un’associazione positiva tra latticini e crescita staturale nei bambini e negli adolescenti, mentre tre non hanno trovato alcuna associazione. Oltre al contributo in nutrienti essenziali come le proteine, una buona parte di questo effetto può essere attribuito all’IGF1 (insulin-like growth factor 1), un regolatore chiave della crescita, le cui concentrazioni ematiche sono più elevate nei bambini con maggiori consumi di latte. Vale la pena ricordare a questo proposito (n.d.r.)  che proprio l’IGF1 pare responsabile del precoce adiposity rebound dei bambini che hanno ricevuto in età precoce un carico proteico elevato, in special modo attraverso il consumo di latte vaccino[3], motivo per il quale occorre prestare parecchia attenzione alla quantità e qualità delle proteine della dieta fino al compimento almeno del primo anno e forse dei 2 anni di età[4].

Oltre i due anni di età il comportamento dei latticini nei confronti dell’adiposità è favorevole.
Conclusioni

Secondo gli autori, nonostante l’importante contributo dei prodotti lattiero caseari per l’alimentazione di bambini e adolescenti, i dati indicano un declino temporale nei consumi. I fattori che possono influenzare queste tendenze nel tempo includono l’influenza genitoriale, il sesso, la sostituzione di latte con altre bevande e la qualità generale della dieta.

I latticini contribuiscono, soprattutto nelle fasce più giovani, ad un adeguato apporto di micro e macronutrienti. Il calcio contenuto in questi prodotti è altamente biodisponibile e rappresenta circa (e in alcuni casi oltre) il 50% del consumo totale di calcio. Ma i latticini forniscono anche proteine di alta qualità con peptidi e fattori bioattivi che hanno effetti specifici sulla crescita e su altri parametri di salute. La porzione lipidica fornisce energia e acidi grassi essenziali. Il consumo di latticini può influenzare varie fasi della crescita e dello sviluppo.

Nonostante la credenza che l’energia fornita possa contribuire all’obesità infantile, le evidenze riportate nella review supportano in maniera molto forte che non esiste una correlazione e, laddove esista, si tratta di una correlazione inversa.

Il consumo di latticini è associato alla riduzione della carie dentale nei bambini e ad una minore pressione arteriosa nell’infanzia o nell’adolescenza. Il consumo di latticini promuove la crescita anche staturale e la salute delle ossa. Servono comunque ulteriori ricerche, studi di intervento controllati e studi di coorte prospettici a lungo termine, per indagare meglio i meccanismi coinvolti nel miglioramento dei succitati indicatori di salute di bambini e adolescenti.

 

Bibliografia

1. Dror, D.K. and L.H. Allen, Dairy product intake in children and adolescents in developed countries: trends, nutritional contribution, and a review of association with health outcomes. Nutr Rev, 2014. 72(2): p. 68-81.
2. Leclercq, C., et al., The Italian National Food Consumption Survey INRAN-SCAI 2005-06: main results in terms of food consumption. Public Health Nutr, 2009. 12(12): p. 2504-32.
3. Gunther, A.L., et al., Early protein intake and later obesity risk: which protein sources at which time points throughout infancy and child-hood are important for body mass index and body fat percentage at 7 y of age? Am J Clin Nutr, 2007. 86(devil): p. 1765-72.
4. Toschke, A.M., et al., Identifying children at high risk for overweight at school entry by weight gain during the first 2 years. Arch Pediatr Adolesc Med, 2004. 158(5): p. 449-52.
5. INRAN, Linee Guida per una sana alimentazione, INRAN, Editor 2003.
6. SINU. Documento di sintesi per il XXXV Congresso Nazionale SINU Bologna, 22-23 ottobre 2012. 2012; Available from: http://www.sinu.it/documenti/20121016_LARN_bologna_sintesi_prefinale.pdf.

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Autore: ANDREA GHISELLI

Comitato scientifico