Termogenesi, proteine e controllo del peso. Il contributo metabolico di latte e derivati.
Grazie al loro importante contenuto in proteine, latte e derivati possono favorire il mantenimento del peso corporeo elevando il dispendio energetico giornaliero e contrastando sovrappeso e obesità nel lungo periodo.
SOMMARIO USCITA 108:
- Proteine e metabolismo energetico
- Le proteine del latte e dei derivati latto-caseari
- Benefici nutrizionali e terapeutici delle proteine del latte
- Le proteine del siero nella regolazione della sazietà, dell’apporto calorico e della perdita di peso
- Effetti metabolici delle proteine del latte
- Conclusioni
La spesa energetica giornaliera può essere influenzata in modo importante dall’alimentazione. In particolare, la digestione, l’assorbimento e l’immagazzinamento delle proteine alimentari sono alla base della termogenesi indotta dalla dieta, circa un 10% del bilancio energetico giornaliero di un individuo. Nel contesto di un’alimentazione equilibrata e bilanciata, pertanto, l’apporto proteico del latte e dei suoi derivati può contrastare i fenomeni di sarcopenia (perdita di massa muscolare) correlati all’età e influenzare in modo favorevole il bilancio complessivo del metabolismo basale, consentendo un più efficace controllo del peso e un generale miglioramento della salute cardiometabolica.
PROTEINE E METABOLISMO ENERGETICO
La quantità di calorie giornaliere consumate non dipende esclusivamente dall’attività muscolare che si compie nella normale routine quotidiana: una cospicua quota di energia, infatti, viene destinata alla produzione di calore per la termoregolazione del corpo ed è definita come dispendio energetico totale giornaliero (DETG).
Il processo di produzione di calore, tuttavia, si basa su differenti meccanismi biochimici, tra i quali spicca certamente quello della termogenesi indotta dalla dieta (TID), rappresentata dall’energia spesa durante metabolismo e catabolismo del cibo (digestione, assorbimento, immagazzinamento ed escrezione). Tale spesa energetica, nel contesto di una dieta equilibrata, costituisce circa il 10% della DETG [1-3].
Il macronutriente più termogenico è rappresentato dalle proteine, il cui consumo è proporzionalmente associato ad una termogenesi più elevata [6-9]. Seguire diete o consumare pasti ricchi di proteine può compensare parzialmente o completamente gli squilibri energetici giornalieri, influenzando positivamente il controllo del peso corporeo.
L’impatto della composizione proteica della dieta sul DETG a lungo termine è recentemente stato oggetto di una revisione sistematica che ha preso in esame i dati di 52 studi (1.232 partecipanti complessivi) [1]. Da tale studio è emerso come, nei pasti singoli, l’assunzione di una maggiore quota proteica promuova l’induzione di un maggior livello di termogenesi unitamente all’incremento del DETG, rispetto ad una alimentazione meno proteica specialmente negli individui normopeso.
Inoltre, il maggior contenuto proteico dei pasti impatta anche sull’ossidazione postprandiale dei carboidrati e dei grassi, suggerendo una selettività del metabolismo a favore dell’utilizzo dei lipidi quale substrato energetico. A lungo termine, in particolare, il maggiore apporto proteico, sebbene non influenzi la TID, appare associato all’aumento della spesa calorica totale giornaliera e all’attività metabolica basale componente principale del dispendio energetico totale quotidiano.
È interessante notare come, da tale studio, non siano emerse differenze significative tra la natura delle proteine assunte e la modulazione del metabolismo energetico, con sostanziale equivalenza tra proteine animali e vegetali. A prescindere dalla loro natura, quindi, una buona quota di proteine consumate nei singoli pasti consente di promuovere sia la termogenesi indotta dalla dieta sia il DETG, suggerendo il ruolo chiave di una dieta ad alto contenuto proteico nel mantenimento dell’equilibrio energetico, e quindi nel contrasto all’incremento ponderale e all’obesità.

Figura 1 – Dispendio Energetico Totale Giornaliero (DETG). Il TID, cioè l’energia spesa dall’organismo per digerire, assorbire e utilizzare il cibo introdotto con la dieta, varia in base al tipo e alla quantità di macronutrienti e costituisce circa il 10% del DETG. Le proteine rappresentano il macronutriente la cui digestione e assorbimento impatta maggiormente a livello del DETG. [4, 5]
- Il processo di produzione di calore attraverso l’alimentazione (termogenesi indotta dalla dieta)
rappresenta il 10% del dispendio energetico totale giornaliero (DETG). - Il macronutriente più termogenico è rappresentato dalle proteine, il cui consumo è
proporzionalmente associato ad una termogenesi più elevata. - Le proteine del latte vaccino sono considerate di alta qualità poiché apportano tutti i 9 aminoacidi
essenziali in proporzioni tali da soddisfare i fabbisogni nutrizionali dell’essere umano. - Le proteine del siero e del latte contribuiscono in modo favorevole al senso di sazietà e migliorano
la sensibilità all’insulina con effetti positivi sia sul diabete di tipo 2 che sull’obesità.
LE PROTEINE DEL LATTE E DEI DERIVATI LATTO-CASEARI
Caseina e proteine del siero sono le principali proteine del latte. La caseina costituisce circa l’80% (29,5 g/L) delle proteine totali nel latte bovino, mentre le proteine del siero del latte rappresentano circa il 20% (6,3 g/L).
La caseina è principalmente coniugata con il fosforo e consiste principalmente di complessi di micelle di fosfato di calcio. È una famiglia eterogenea di 4 componenti principali, tra i quali alfa- (αs1- e αs2-caseina), beta-, gamma- e kappa-caseina.
Le proteine del siero del latte sono un insieme di proteine globulari con un alto livello di struttura ad α-elica e gli aminoacidi acido-basico e idrofobico-idrofili sono distribuiti in una forma abbastanza bilanciata. L’alfa-lattoalbumina (α-LA) e la beta-lattoglobulina (β-LG) sono le proteine del siero predominanti e comprendono circa il 70-80% delle proteine del siero totali. Tra gli altri tipi di proteine del siero, vanno menzionate le immunoglobuline (Igs), l’albumina sierica, la lattoferrina (LF), la lattoperossidasi (LP) e i proteasi-peptoni.
Le proteine del siero hanno livelli sostanziali di strutture secondarie, terziarie e quaternarie. Pur essendo termolabili, beneficiano di una stabilità conferitagli da una peculiare struttura molecolare che, attraverso legami disolfuro intermolecolari, conferisce una resistenza termica superiore. [10]
Tabella 1 – Il latte vaccino contiene tutti e 9 gli aminoacidi essenziali, ovvero: fenilalanina, isoleucina,
istidina, leucina, lisina, metionina, treonina, triptofano e valina.
BENEFICI NUTRIZIONALI E TERAPEUTICI DELLE PROTEINE DEL LATTE
Quelle contenute nel latte vaccino sono considerate proteine di alta qualità poiché apportano tutti i 9 aminoacidi essenziali in proporzioni tali da soddisfare gli specifici fabbisogni dell’essere umano. [11, 12] Grazie a questa caratteristica, il latte vaccino è considerato una fonte proteica di riferimento standard per valutare il valore nutrizionale delle altre proteine alimentari.
In aggiunta, il contenuto di aminoacidi a catena ramificata (isoleucina, leucina e valina) nelle proteine del latte è a livelli più elevati rispetto a molte altre fonti alimentari. Questi aminoacidi, in particolare la leucina, aiutano a ridurre al minimo l’atrofia muscolare in condizioni di aumentata degradazione proteica e possono contrastare la perdita di tessuto muscolare o sarcopenia, stimolando la sintesi proteica a livello muscolare.
Le proteine contenute nel siero del latte, infine, hanno un elevato tenore di aminoacidi solforati (cisteina e metionina) che sono precursori del glutatione, un tripeptide importantissimo per le sue spiccate proprietà antiossidanti, antitumorali e immunostimolanti. [10]
Le caseine e le proteine del siero del latte differiscono nelle loro proprietà fisiologiche e biologiche. Negli ultimi anni, molti studi hanno indagato gli effetti terapeutici delle proteine del latte, che vengono riassunti ed illustrati nella tabella 2.
LE PROTEINE DEL SIERO NELLA REGOLAZIONE DELLA SAZIETÀ, DELL’APPORTO CALORICO E DELLA PERDITA DI PESO
Gli effetti del latte e dei prodotti lattiero-caseari sulla regolazione dell’assunzione di cibo e della sazietà sono stati attribuiti a diversi componenti. Tra i componenti del latte, le proteine possiedono il potenziale maggiore per fornire segnali di sazietà. Le proteine del latte, in particolare, esibiscono un potere saziante maggiore rispetto ad altre fonti proteiche.
Le proteine del siero del latte, inoltre, contribuiscono alla regolazione dell’assunzione di cibo a breve e lungo termine, inducendo anch’esse segnali di sazietà. [10] Già nel 2004 è stato, infatti, dimostrato come il consumo di 45 g di proteine del siero del latte, sotto forma di bevande zuccherate, sia capace di sopprimere l’assunzione di cibo più dell’albume d’uovo e delle proteine di soia nei 60 minuti successivi al consumo di un pasto a base di pizza. [13]
Inoltre, è emerso che una bevanda contenente 48 g di siero del latte sia capace di produrre un senso di sazietà maggiore e più duraturo rispetto ad una bevanda contenente la medesima quantità di caseina, sottolineando la superiorità del siero da questo punto di vista. [14]
In uno studio clinico con partecipanti sia in sovrappeso che obesi, è stato poi dimostrato come, dopo 23 settimane di supplementazione con proteine del siero del latte, si riesca ad ottenere una riduzione del peso e del grasso corporeo nettamente superiore se confrontata con quella derivante dalla supplementazione con proteine di soia e una quantità isoenergetica di carboidrati. [15] I soggetti con alimentazione arricchita in proteine del siero del latte, in particolare, esibivano anche una riduzione significativamente superiore della circonferenza della vita, con livelli di grelina a digiuno piuttosto favorevoli.
Infine, è riportato in letteratura come l’alimentazione di ratti obesi insulino-resistenti con proteine del siero del latte riduca l’apporto calorico, diminuisca il grasso sottocutaneo determinando un miglioramento significativo della sensibilità all’insulina rispetto a una dieta a base di carne rossa. [16, 17]

EFFETTI METABOLICI DELLE PROTEINE DEL LATTE
È stato dimostrato da numerose evidenze epidemiologiche che l’assunzione di latte e latticini è inversamente associata a un minor rischio di disturbi metabolici e malattie cardiovascolari. [18]
Le proteine del siero del latte e della caseina impattano positivamente sulla cinetica della digestione promuovendo la secrezione degli ormoni gastrici che, a loro volta, ritardano lo svuotamento gastrico aumentando così la sensazione di pienezza e l’attenuazione della scomposizione e del rilascio delle particelle di cibo nell’intestino tenue.
Le proteine del siero del latte e della caseina, inoltre, influenzano in modo differenziale i livelli della glicemia postprandiale e del senso di sazietà, con effetti positivi sia sul diabete di tipo 2 che sull’obesità. Sembra, infatti, che il consumo di latticini migliori la composizione corporea e la sensibilità all’insulina in misura maggiore rispetto al siero del latte o alla caseina da soli. In un modello di ratto obeso indotto dalla dieta, la somministrazione di proteine del latte ha ridotto non solo l’aumento di peso ma soprattutto l’accumulo di massa grassa corporea rispetto alla sola assunzione di siero di latte o caseina.
Infine, la supplementazione di un concentrato di proteine del latte nel contesto di una dieta dimagrante ha recentemente dimostrato di poter influenzare positivamente i parametri metabolici, i livelli sierici di adipocitochine e la composizione corporea nelle donne obese. In tal senso, l’arricchimento dietetico con proteine del latte ha evidenziato la capacità di poter consentire una maggiore riduzione del peso, unitamente ad un generale miglioramento della salute cardiometabolica delle pazienti. [19]
CONCLUSIONI
Il latte rappresenta una tra le più preziose fonti di peptidi bioattivi il cui valore va ben oltre quello esclusivamente alimentare, entrando infatti nella composizione di numerosi preparati per la supplementazione nutraceutica. Nel contesto di una alimentazione equilibrata e correttamente bilanciata, l’apporto proteico del latte, come tale o sotto forma di derivati latto-caseari, va a contribuire alla spesa energetica giornaliera influenzando positivamente il bilancio complessivo del metabolismo basale.
Pertanto, grazie al loro importante contenuto in proteine, latte e derivati latto-caseari possono favorire il mantenimento del peso corporeo elevando il dispendio energetico giornaliero e contrastando sovrappeso e obesità nel lungo periodo.
A cura della Redazione
Bibliografia
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