Latte e attività fisica: parla l’esperto
Per chi volesse, prendendo spunto dalla letteratura, utilizzare il latte come bevanda per il recupero, quali consigli si possono dare?
Il latte magro può essere utilmente consigliato prima della seduta di allenamento, mentre il latte intero, per la sua complessa ricchezza di nutrienti, si presenta come bevanda ideale durante il recupero.
E per chi pratica attività fisica anche senza essere uno sportivo?
Possiamo dire che anche in questo il latte , soprattutto magro, può rappresentare una bevanda ideale per il mantenimento dell’equilibrio di molti costituenti corporei, poiché è in grado di apportare acqua, carboidrati, elettroliti e altre importanti sostanze nutritive che possono venire perse in qualsiasi tipo di esercizio.
Qual è il tipo di attività più utile per “bruciare i grassi”? Meglio un esercizio “faticoso” per minor tempo o uno meno impegnativo che può essere fatto più a lungo?
La capacità di “bruciare grassi” del nostro organismo è massima per intensità di esercizio molto variabili tra gli individui, ma generalmente intorno al 55-65% della massima intensità di lavoro sostenibile.
E’ quindi opportuno eseguire esercizi protratti (almeno ½ ora) di basso carico per ottimizzare questa capacità, e per abituare l’organismo a bruciare grassi risparmiando il prezioso glicogeno muscolare.
L’esercizio fisico aiuta anche a proteggere il cuore?
L’esercizio fisico rappresenta un formidabile ausilio nella protezione cardiovascolare sia primaria (prevenzione dell’infarto) sia secondaria (prevenzione delle recidive nel post-infartuato), in quanto aumenta il calibro e i collegamenti tra i vasi coronarici, riduce la frequenza cardiaca a parità di intensità di esercizio, riduce la tendenza alle aritmie, lo sviluppo di radicali liberi, la pressione arteriosa e i sintomi dell’angina pectoris.
L’attività fisica può aiutare a “neutralizzare” i peccati di gola?
E’ evidente che muovendosi di più si consuma di più e questo permette di potersi concedere maggiore libertà a tavola.
Anche per prevenire eventuali problemi di sovrappeso, spesso, più che restringere la dieta, basterebbe evitare l’eccessiva sedentarietà. Non dimentichiamo infatti che dagli anni Sessanta ad oggi l’intake calorico dell’italiano medio è sceso da 2600 a 2200 kcal giornaliere mentre, sul fronte dell’attività fisica, siamo uno dei popoli più pigri d’Europa.
In particolare risultiamo i più sedentari sul lavoro (vale per i due terzi degli italiani), camminiamo poco e pratichiamo poco sport (Federalimentare 2007).
E non va molto meglio per i bambini. Come indicano i dati dell’indagine OKkio alla SALUTE dell’Istituto Superiore di Sanità (rapporto Istisan 09/24) solo 1 bambino su 10 fa attività fisica in modo adeguato per la sua età.
Ma cosa si può fare , in particolare per i bambini, per aiutarli ad essere più attivi?
L’offerta di attività per l’avviamento allo sport nei più giovani è molto ampia nel nostro paese. Un consiglio utile potrebbe essere di far provare diversi sport ai bambini, per permettere loro di trovare la forma di attività fisica che più li aggradi, e che non sia quindi in seguito abbandonata quando gli eventuali impegni di un allenamento diventeranno più seri.
La parola d’ordine è sempre “divertimento”, cioè nel bambino l’attività ludica deve sempre essere anteposta all’attività sportiva con fini meramente agonistici.
E’ invece meglio lasciare ai più grandicelli attività più strutturate con allenamenti intensi diverse volte la settimana.
Gli sport di squadra sono infine preferibili nei bambini piccoli, per favorire socializzazione e aggregazione.
Aggiunge il professor Giampiero Merati “E’ da ricordare, soprattutto nei giorni di gara, che le bevande semplici contenenti carboidrati lasciano lo stomaco in un tempo di circa 15-30 minuti, mentre il latte magro necessita di almeno 1-2 ore. Per chi deve affrontare ad esempio una partita di calcio, e volesse avvalersi dell’apporto nutritivo del latte come energy-drink, il consiglio è quindi di consumarlo almeno 1 ora prima dello sforzo. Meglio inoltre evitarne il consumo tra il primo e il secondo tempo, per poi assumerlo invece durante la fase del recupero.
Nelle diete come quella del maratoneta, in cui gli ultimi giorni prima della gara si deve cercare di accumulare tanto glicogeno nei muscoli, il latte può essere utilmente impiegato per sostenere questa necessità. Ad esempio, 150 g di latte alla prima colazione, insieme a pane, marmellata e zucchero, e poi 100 g di latte alla sera, insieme a pasta, formaggio, carne magra patate e pane, possono comporre una razione iperglicidica che “carica” l’organismo di glicogeno e che può arrivare a quasi il 65% di glucidi rispetto alle calorie totali.
Un ultimo consiglio è quello di non consumare il latte troppo freddo: per evitare congestioni, soprattutto durante uno sforzo, in cui il sangue dovrebbe essere preferibilmente direzionato verso i muscoli che lavorano e non verso l’apparato gastrointestinale.”
Autore: Carla Favaro